“Yarn
Bombing”
Dal
gesto sovversivo di contaminazione urbana ad evento sociale.
YARN
BOMBING: una nuova forma di espressione
Nata
sull'onda delle espressioni più contemporanee dell'arte urbana, lo yarn bombin
o urban knitting è definito come una sorta di graffitismo realizzato con pezze
lavorate a maglia, centrini e filati intrecciati. Sono installazioni,
coperture, aggiunte, rivestimenti: interventi gentili che non danneggiano gli
arredi urbani, ma semplicemente li “vestono”. Espressione grafica dell'atto di
riappropriazione dello spazio urbano, la graffiti art tende però a marcare il
territorio con un gesto indelebile, dai connotati violenti, con caratteri di
prevaricazione. Lo Yarn Bombing quindi prende le mosse solo apparentemente, per
facile parallelismo, dal graffitismo classico fatto di bombolette di vernice,
incursioni notturne e fughe dalla polizia. Il lavoro con ferri ed uncinetti è
qualcosa che richiama immediatamente alla memoria immagini di femminilità
d'altri tempi, di atmosfere casalinghe e torte fatte in casa. L'idea quindi di
rivestire gli arredi urbani, gli arredi domestici, alberi e monumenti cittadini
con pezze lavorate a mano può sembrare un atto curioso, un gioco solitario, un
piccolo esercizio di colore fine a se stesso. Ma perchè tanto successo? Cosa
avrà permesso a questo fenomeno di diffondersi e colonizzare ormai tutte le
città del pianeta? Quello che inizialmente è stato un piccolo gesto dettato
dalla noia di una giornata monotona (coprire la maniglia della porta d'accesso
di un negozio nel Texas) una volta fotografato e pubblicato nel web non solo ha
fatto il giro del mondo, ma ha scatenato una vera e propria epidemia
planetaria. Febbre da opera d'arte fatta in casa? Il fenomeno deve essere a mio
avviso collocato correttamente, per evitare fraintendimenti di senso e
finalità. Se è vero che molti artisti contemporanei utilizzano le tecniche
d'aguglieria nelle loro opere, alcuni in modo totale, non è altrettanto vero
che ogni opera di rivestimento con il filo sia considerabile come opera d'arte.
Mi spiego meglio: lo yarn bombing è un mezzo, uno strumento attraverso cui è
possibile veicolare un lavoro di interpretazione artistica della realtà. Allo
stesso modo chi, eseguendo un intervento di yarn bombing, pensa di realizzare
tout court un'opera d'arte fa l'errore grossolano di confondere il mezzo con il
fine. A questo punto della riflessione è doveroso introdurre l'elemento che a
mio avviso determina non solo il reale successo del fenomeno, ma lo porta a
livelli di interesse ben al di la dell'ambiente del “tricottage”. Mi riferisco
al fenomeno ormai notissimo e diffuso capillarmente in tutto il mondo del knit cafè.
KNIT
CAFE': non solo un luogo sociale
La maglia
oggi è diventata un hobby coinvolgente, un rimedio contro i ritmi frenetici
imposti dalla quotidianità, un modo diverso per rilassarsi, uno nuovo stage
creativo. Appuntamenti di knit cafè e progetti correlati vengono ormai
regolarmente ospitati all'interno di cornici prestigiose in tutto il Paese
(Palazzo Madama a Torino e Palazzo Medici Riccardi a Firenze tanto per citare
qualche esempio). Gli incontri per lavorare in gruppo vengono organizzati da negozi,
bar, librerie, gallerie d’arte, musei e centri culturali. In Italia il fenomeno
sta prendendo piede, sull'onda dell'iniziativa del gruppo do-knit-yourself
della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti Milano). Grazie alla nascita dei Knit
Café si sono aperti nuovi spazi relazionali, si sono sviluppate occasioni di
incontro e scambio di conoscenze e
stimolo tra knitters e designers, scuole ed associazioni, si sono realizzati
piccoli e grandi progetti.
Un luogo
quindi non solo divertente e ricreativo, dedicato alla riscoperta del lavorare
con le mani, ma anche e soprattutto un'occasione di scambio e condivisione, in
cui intrecciare, simbolicamente e non, esperienze personali, desideri e
progetti.
Alla luce di
questa nuova realtà gli interventi di yarn bombing acquistano significati nuovi
e senso proprio di occasione sociale nel senso più ampio del termine, aldilà
delle pretese artistiche fini a se stesse dei primi esordi. Gli interventi
negli spazi pubblici diventano un luogo di aggregazione, un ulteriore momento
di incontro, scambio e condivisione. Il gesto dell’attività manuale, attraverso
l'opera di installazione e il knitting pubblico, si trasformano così a tutti
gli effetti nella riaffermazione di una identità comune, di un diritto o di
un'istanza davanti alla comunità. Ecco che lo yarn bombing, nella sua forma più
aggiornata, è da considerarsi quindi uno strumento, un linguaggio capace di
veicolare messaggi, proteste, appelli e pertanto un mezzo "politico"
nel senso più ampio del termine.
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